Siamesi e contadini

Quando sono uscita dal lavoro oggi pomeriggio, sono passata dal mio contadino preferito a prendere il vino, un vino di produzione propria davvero notevole, se si considera che è fatto artigianalmente e non sa né d’aceto, né di bisolfito.

Scendo dalla macchina coi miei due boccioni da 5 litri e suono il campanello. Nessuna risposta. Suono ancora. Niente. Un po’ perplessa, mi chiedo dove possano essere lui e la moglie. Decisa a non arrendermi, lascio i boccioni davanti alla porta e faccio il giro dietro la casa, pensando che potessero essere nell’orto. E infatti, poco distante, vedo lui che sta dando da mangiare alle galline e ai tacchini. Lo chiamo "Ehilà!" Non mi sente subito. Allora gli dò ancora una voce… "ehilà!"

"Chi è?"

"Bonasera! ‘ngi sta la signora? sò minut’ a pijà ‘nbò di vin’".

"Scì, ci stà! ‘spett’ nu mumend’, ca mò li vaj’a chiamà!"

E intanto che aspetto, vedo un siamese bellissimo addormentato all’ombra di un grosso albero. Mi avvicino, e ad un metro da lui circa, lo chiamo "maaooo!"

Lui apre stancamente gli occhi, mi vede, e con l’aria annoiata mi fa "mao-cazz’ vuoi?"

Mi avvicino ancora un po’ e gli tendo una mano. Lui è sempre più seccato "mao-non t’avvicinà! Non lo vedi che sto a dormì? e vattene!"

Percorro gli ultimi centimetri che ci separano e a quel punto lui si alza dritto in piedi: "ecco-mao… mi hai svegliato, sei mao-contenta ora?"

Però nota la mano che gli sto tendendo… forse il suo formidabile olfatto percepisce l’odore di gatti che ho addosso, e si avvicina per annusarmi.

"Ecco bello (o bella)… bravo/a… lo senti l’odore di gatto che ho addosso? sono un’amica, e tu sei bellissimo/a!" e, prendendo al volo l’occasione, lo accarezzo. E’ un esemplare stupendo di chocolate point con gli occhi di un azzurro sorprendentemente intenso. Di certo è un meticcio, ma le caratteristiche del siamese spiccano con prepotenza, anche dal carattere decisamente altezzoso che ha verso di me che sono una perfetta sconosciuta, anche se ho addosso odore di feromoni felini. Infatti, dopo avermi concesso con enorme benevolenza di accarezzarlo timidamente, si è voltato di spalle (permettendomi a quel punto di vedere senza ombra di dubbio che era un MASCHIO!), e lemme lemme si è allontanato per cercarsi un altro posto dove continuare a sonnecchiare, possibilmente senza venire disturbato da umani invadenti che non sanno stare al loro posto.

La voce urlante del contadino, che nel frattempo aveva percorso la distanza dal pollaio alla casa, mi riporta alla realtà "GI-NAA!"

Gina non risponde… "GIII-NAAAAA! AAA-GGGIIIII’, ddò stì? chisscimbìse…"

E finalmente Gina risponde "chi vù, chittipozzanumambenne… scting’a ecch!"

"Vì fore, ca ci stà ‘na signora ch’ha minut’a pijà lu vin’!"

Gina viene fuori da una porta sul retro della casa, forse una cantina, un deposito… mi vede e cordialmente mi saluta "ciao!"

"Ciao signò! mò facc’ lu ggire dillà…"

"Scì và, ca mò ti ving’a aprì la porta."

Il siamese, nel frattempo, s’era rimesso a dormire, indifferente a tutto: al contadino che urla improperi per chiamare la moglie, alla moglie che urla improperi per rispondergli e a una signora gran rompipalle che era andata a prendere il vino! greenpaw

16 pensieri su “Siamesi e contadini

  1. spassosissimo il raccontino concetta 🙂 (forte soprattutto il dialetto!)
    … e però smettila di andare a “rompere” a tutti i mici che incontri … soprattutto quando dormono ;-))
    coccole ai magnifici tre mc

  2. è incredibile come i dialetti si assomiglino, per un attimo ho pensato che avessi acquistato il vino a casa mia; se potessero, i gatti parlerebbero l’italiano meglio di noi, con il tuo racconto me ne hai dato la prova…

  3. In genere amo e rispetto tutti gli animali, ma ritengo i gatti il massimo del massimo. Ho scritto anch’io dei post riguardanti i miei mici (per inciso; Giorgio Gattone nero di 11 anni, Elisa color squame di tartaruga anni 12, Maurizio color miele e bianco ma definito rossiccio di anni 1) Mi piacerebbe davvero che tu li leggessi. I primi due sono nell’archivio in data 02-2005 poi via via ne seguono altri. Hai un post splendido e dei mici ancora di più. Scrivi che è una meraviglia. Ma adesso basta con la sviolinata, credimi in genere “vesto marzotto” Il fatto è che quando si parla di gatti perdo un po’ il senso della realtà G.G

  4. anche il mio cane è un meticcio, ma molto bello… oggi una signora mi ha chiesto se era un incrocio con un pastore tedesco, un’altra se era un incrocio con un doberman e non ricordo cos’altro… sinceramente io so solo che è il mio cucciolo adorato 🙂
    Maluna
    ps nel post precedente quell’utente anonimo ti aveva risposto… si chiama lory o così si è firmata, ma non hai visto il commento… mi ero un po’ preoccupata perchè da quello che ti aveva scritto mi sembrava una dichiarazione di guerra 😉

  5. OT: tranquilla! Non è sicuramente dalla vita di persone come te e come gli amici qui presenti, che voglio sparire. Ho ancora la mente abbastanza lucida da riuscire a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che mezzo vuoto. Grazie anche a esempi di umano palpitare e di forte sentire come siete voi. Ma, come puoi intuire dalle mie risposte, è alla vita di chi gioca con quella degli altri, che non ho intenzione di mischiarmi.
    Del resto, lo diceva anche il Poeta: “Non ti curar di loro, ma guarda e passa”. E magari, en passant, usare QUEI muscoli… ;-)))

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