Pippo, il gatto che andava in cerca di Dio

Pippo, il gatto che andava in cerca di Dio

Miao a tutti! Sono Pippo, detto Pip!Pippo, micio dolce e nero come la pece, è un gatto come tanti, ma come pochi ha avuto la fortuna di trovare una casa e una persona che si prende amorevolmente cura di lui. Romeo, gattone rosso e coccolone, è anche lui un gatto come tanti, che ha avuto la stessa fortuna di Pippo, solo alcuni anni prima di lui. Mariella, la loro mamy umana, pensando di far cosa gradita al suo Romeo, un giorno decide di portare a casa Pippo, perché insieme potessero farsi compagnia e giocare. Purtroppo non aveva previsto che Romeo, per lungo tempo "figlio unico", avrebbe preso quell’arrivo come un’intrusione, una violazione del suo territorio. Quello che faceva star peggio Mariella, oltre all’aperta ostilità di Romeo nei confronti di Pippo (affettuosamente chiamato Pip) nonostante i ripetuti tentativi di quest’ultimo di fare amicizia, era vedere che Romeo era arrabbiato pure con lei! Non le saltava più in grembo, schivava le sue carezze… insomma, le stava facendo pagare a caro prezzo la sua decisione, presa senza interpellarlo!

A distanza di alcuni mesi, la decisione di tornare nella casa dove lei e Romeo avevano abitato per molto tempo. Di sicuro lìE miao anche da me... sono Romeo! Romeo avrebbe ritrovato un ambiente familiare, i "suoi" spazi e, più di ogni altra cosa, il giardino dove era abituato a scorazzare prima di essere costretto in un appartamento. E infatti, già poco tempo dopo l’insediamento nella "nuova vecchia" casa, le cose sembrano mettersi per il meglio. Non scoppia l’idillio tra Romeo e Pip, ma la situazione comincia a farsi più distesa.

Passa il tempo e un bel giorno Mariella si accorge che Pip, durante le sue scorribande sui tetti, si era fatto una nuova amicizia, un gatto venuto da chissà dove che, accortosi che da quelle parti avrebbe trovato compagnia, s’era preso l’abitudine di fare delle visitine quotidiane. Arrivava misteriosamente dai tetti, giocava con Pip, si divorava la ciotola di pappa che Mariella gli metteva a disposizione (da cui gli è stato simpaticamente affibbiato il nome "Scroc", diminutivo di "scroccone") e spariva di nuovo tra i tetti, altrettanto misteriosamente come era arrivato.

Nelle mente di Mariella prende forma l’idea di trovare il modo per catturare Scroc, farlo visitare da un vet, magari farlo castrare e trovargli una casa. E con tanta pazienza e un pizzico di astuzia, finalmente avviene la cattura e, cosa superlativa, l’adozione di Scroc è pressoché immediata, per la gioia di tutti, tranne forse di Pip, che da un giorno all’altro si è visto privato del suo compagno di giochi e di merende.

Poi, alcuni giorni prima di Pasqua, la triste notizia di Mariella: Pip è scomparso… da due giorni non torna a casa, nemmeno di notte! La sua preoccupazione è tanta, l’angoscia palpabile. Immediatamente tutte le persone che hanno seguito la storia di Pip le fanno cerchio attorno per incoraggiarla con racconti di mici scomparsi per tempi lunghissimi… 2 settimane, 1 mese, addirittura uno per 4 anni! ma tutti tornati a casa sani e salvi. Tutti le sono vicino con le loro parole, augurandole che la sua "sorpresa nell’uovo di Pasqua" sia il ritorno a casa di Pip, ma passa anche la Pasqua e di Pip nessuna notizia. Mariella si dà da fare con ronde nel quartiere, ogni giorno allargando di più il raggio di ricerca, chiamando Pip a gran voce e agitando la scatola dei croccantini, guardando dappertutto, sotto le auto, dietro i cespugli, dentro i cassonetti… A tutti chiede se abbiano avvistato un gatto tutto nero col collarino e il campanellino, ma nessuno la può aiutare. Stampa decine e decine di volantini con foto che fa affiggere a tutti i pali, in tutte le vetrine, in tutti gli ambulatori veterinari, e sarà proprio uno di questi volantini che alla fine farà il miracolo.

Il 30 marzo scorso Mariella riceve una chiamata in ufficio. A questo punto vi riportiamo direttamente la sua testimonianza, perché nessun racconto riferito potrà mai trasmettere l’emozione autentica del resoconto in prima persona:

Pip è tornato a casa… Oggi alle 15,30 ero al lavoro e mi è arrivata una telefonata sul cell di una signora che mi dice di aver letto il mio volantino da qualche parte e di pensare che il mio gatto fosse… indovinate dove?… IN CHIESA… nella chiesa vicino a casa mia, a due passi! Mi ha detto che si trattava di un gatto nero con un campanellino che lei aveva visto da qualche giorno aggirarsi nella chiesa… ANCHE SULL’ALTARE QUANDO LA CHIESA ERA VUOTA E LEI FACEVA LE PULIZIE. Mi sono precipitata mollando tutto quanto, sono andata a casa a prendere il trasportino ed i crocchi, arrivo in chiesa e c’era la messa, una messa lunghissima, non finiva più. Finalmente la messa finisce, mi dicono che il gatto è dietro l’altare, vado e mi indicano un’apertura, spio dentro e vedo travi, tubi e quant’altro, un umano non ci passa. Chiamo Pip disperatamente, metto i crocchi in una ciotola ma niente, in chiesa c’è ancora gente e tra un pò inizia il rosario. Ad un certo punto riesco a sentire il campanellino… E’ LUI, E’ LUI , MI DICO ma non esce dal buco perchè sente le voci ed i rumori… ho bisogno di avere la chiesa tutta per noi. Parlo con il parroco, mi dice che la chiesa sarà libera alle 20,30. Non posso pensare di lasciare lì il mio Pip ancora una notte senza di me, devo averlo stasera ad ogni costo. Alle 20,30 sono dal parroco che mi "consegna" la chiesa. Mi sono portata anche una scatoletta ed il cucchiaino ma anche una potente pila per guardare nel buco.
Siamo soli… apro la scatoletta, batto con il cucchiaino sulla scatola e poi nella ciotola ma non lo sento, guardo nella fessura con la torcia, niente, lo chiamo Pip, Pip, Pip.
Dopo un pò però inizio a sentire un miagolio, mi riaffaccio nella fessura e vedo un paio di occhi brillanti che mi guardano… E’ IL MIO PIP, Pip, Pip, vieni, dai, vieni a mangiare la pappa, andiamo a casa da Romeo. Pip lentamente si avvicina, troppo lentamente per me, mi sembrano secondi infiniti, lunghissimi, viene sempre più vicino, sempre di più, riesco ad allungare un braccio, la mano… ecco… L’HO PRESO, AFFERRATO… CON FORZA, CON DISPERAZIONE, CON AMORE. L’ho abbracciato, baciato, stretto forte forte ma, pensando mi potesse sfuggire ancora l’ho subito infilato nel trasportino, l’ho chiuso, temevo mi potesse di nuovo sfuggire.
ANDIAMO A CASA PIP, salutiamo il parroco il quale, sbalordito, mi dice: "già fatto"? Si, parroco, missione compiuta, lo vuole vedere? Si, lo voglio vedere. Ero così dispiaciuto per l’animale, senza mangiare, ma lui aveva paura, appena mi vedeva scappava. Si, il mio Pip è un gattino molto timido, si spaventa anche a casa quando arrivano persone che non conosce, GRAZIE sono felice… e ci salutiamo calorosamente con un abbraccio.
Siamo a casa, molte telefonate, molti messaggi per calmare l’ansia e l’angoscia delle persone, familiari e non, che mi sono state vicine in questi lunghi giorni. Pip ha molta fame, mangia voracemente una scatoletta, poi la mamy ne apre anche un’altra ma è lì in attesa di essere divorata anche quella.
Pip beve l’acqua dalla sua ciotola. E Romeo? Ha ricominciato subito a soffiare e ringhiare, caro Romeo che pensava di essere finalmente di nuovo solo! Non importa, ci riabitueremo ad essere ancora in tre… LA COSA PIU’ IMPORTANTE, ESSENZIALE, MERAVIGLIOSA E’ CHE PIP SIA DI NUOVO A CASA SANO, UN PO’ SPAVENTATO CERTO, MA A CASA. Grazie ragazze per tutto!
Domani altri dettagli ma volevo che domattina la prima e più bella notizia fosse per voi il ritorno del mio PIP.

Cos’altro si può aggiungere? che dopo una settimana santa trascorsa in chiesa, Pip si sarà fatto una scorpacciata di funzioni, novene e rosari… avrà patito la fame, ma di sicuro avrà bevuto abbondante acqua benedetta dall’acquasantiera! Chissà se, dopo quest’esperienza, gli sarà venuta la vocazione di farsi sacerdote? bé, nel caso di sì, di certo non dovrà comprarsi il clergyman, visto che c’ha già pensato Madre Natura a dargliene uno in dotazione!!!

E dopo questa bella storia, che abbiamo voluto classificare come una "Feline Tale" perché a lieto fine come una favola, vogliamo dedicare un piccolo spazio ad una storia che, purtroppo, ha dei risvolti trucidi: il ritrovamento di 6 micini di 20 gg. abbandonati in un cassonetto dei rifiuti, qui nella nostra città. Un gesto di ignobile barbarie che non trova alcuna giustificazione e per cui speriamo che il responsabile venga trovato e adeguatamente punito ai sensi della legge che prevede la reclusione e sanzioni pecuniarie a chi maltratta gli animali! I dettagli sono sulla nostra pagina degli Appelli e vi invitiamo a leggerli, anche per aiutarci a trovare qualcuno che voglia adottare questi micini, una volta che la persona che si sta preoccupando di allattarli li avrà svezzati e saranno pronti per essere dati in adozione. Chissà che la loro storia, iniziata in modo tanto tragico, non possa trasformarsi anch’essa in una bella favola!

11 pensieri su “Pippo, il gatto che andava in cerca di Dio

  1. Ciao belle/o!
    Lo sapete che quando siamo andate sull’Isola di San Giulio in chiesa c’era un gatto che dormiva davanti l’altare? Ma per curiosità: c’è l’ordine di preti gattofilo?
    Vabbeh, spero anch’io come voi che quei poveri micini trovino un padrone che li ami.
    Un bacione!

  2. Bellissima la storia di Pip! Auguriamo a tutti e tre, Pip, Romeo e Mariella tanti anni insieme pieni d’amore! E a quei poveri sei micetti auguriamo una vita lunga e felice con persone che li amerano tanto!

  3. Che bello rileggere l’avventura a lieto fine di Pip, che ci ha davvero tenuti tutti col fiato sospeso!!!
    Spero che anche la storia dei sei micini abbia un altrettanto lieto fine 🙂

  4. bellissima storia Concetta, e raccontata benissimo, sia da te che da Mariella.
    Una bella notizia anche se vicino a quella brutta dei micini pescaresi.
    Io pero’ mi ostino sempre a voler vedere il bicchiere mezzo pieno: la signora gattofila che è passata di lì e li ha raccolti ha fatto loro il dono della vita per la seconda volta. Nella sfortuna sono micini fortunati. Speriamo che presto trovino una casa pronta ad accoglierli!

  5. Concetta, grazie, sei stata bravissima e mi sono commossa io stessa nel rileggere la storia perchè ho rivissuto la stessa angoscia e disperazione di aver perso per sempre il mio Pip, nero e timido Pip!
    Un bacione! Mariella

  6. Riesci sempre a farmi commuovere con queste storie meravigliose!!!
    PS: la foto che hai visto sul blog è vecchia, ci stava da moltissimo tempo. Non sono assolutamente arrabbiata, solo che non ho più voglia di tenere un blog. Ogni tanto passol, leggo ma non scrivo più.
    PPS: sono distrutta. Sono tornata alle 8 dal seggio elettorale, faccio la segretaria…un vero lavoraccio, noioso e stancante!
    Baci a i bellissimi mici e saluti affettuosi ad Augusto!
    Alessandra

  7. Ho dimenticato di aggiungere che spero questa storia insegni, a tutti coloro che smarriscono il proprio gatto, di non smettere di cercarlo, almeno per un tempo ragionevole, pensando che il suo allontanamento sia stata una “scelta”. Quando il gatto sterilizzato non torna a casa è perchè è impedito a farlo, è in difficoltà e non può tornare da solo..bisogna aiutarlo, pubblicizzare la sua scomparsa, chiedere, esporsi e non vergognarsi di farlo..anche con insistenza!
    Mariella

  8. Tutto è bene quel che finisce bene… Come al solito, Concetta, hai raccontato al meglio anche la storia della “fuga mistica” di Pip. Brava! Brava!
    Zimo

  9. sono felice per Mariella e per i suoi miciotti! mi sono un po’ commossa a leggere il resoconto del ritrovamento di Pip.
    un salutone da Hachi, Toni & Diesel (che ieri ha compiuto un anno!)

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